«L’assicurazione completa offre tanti vantaggi decisivi, in particolare per le Pmi.»

Nel ramo della previdenza professionale Allianz Suisse continua a offrire l’assicurazione completa. Ma per quali motivi? A colloquio con Smart Media:
Monika Behr

Monika Behr
, responsabile divisione Vita e membro del Comitato direttivo
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Oltre all’assicurazione completa c’è la soluzione (semi)autonoma. Nel caso dell’assicurazione completa tutti i rischi, ossia decesso, invalidità e vecchiaia, vengono trasferiti a una compagnia assicurativa; le fondazioni semiautonome, invece, si assumono direttamente il rischio vecchiaia e le casse pensioni autonome anche i rischi decesso e invalidità. Una differenza cruciale sta nel fatto che l’assicurazione completa offre un tasso di interesse garantito, mentre negli altri modelli la remunerazione dell’avere di vecchiaia è soggetta a forti oscillazioni.
Ognuno dei tre modelli ha i suoi pro e i suoi contro. La scelta dell’uno o dell’altro dipende dalle esigenze, dalle aspettative e dall’appetito di rischio dei clienti. Nel caso dell’assicurazione completa, il vantaggio principale è rappresentato dalle garanzie. I clienti trasferiscono tutti i rischi alla compagnia assicurativa e non devono preoccuparsi di rischi di investimento, riserve per le oscillazioni di valore e accantonamenti. Nel caso delle soluzioni (semi)autonome, è la fondazione stessa a investire gli averi di vecchiaia degli assicurati. Se in borsa i corsi salgono, gli assicurati beneficiano di rendimenti elevati sugli investimenti. Se invece l’andamento è negativo, possono anche ritrovarsi in una situazione di copertura insufficiente. Nelle soluzioni (semi)autonome, datore di lavoro e dipendenti si fanno carico insieme della perdita e del rischio di dover versare contributi di risanamento in caso di copertura insufficiente. Molte imprese non vogliono esporre sé stesse e gli averi previdenziali dei propri dipendenti a un tale rischio. Per questo sono convinta che l’assicurazione completa presenti molti vantaggi decisivi, soprattutto per le Pmi.
Nel caso dell’assicurazione completa, in linea di principio non può verificarsi una situazione di copertura insufficiente. A differenza delle fondazioni (semi)autonome, le assicurazioni devono rispettare i vincoli dell’Autorità di vigilanza sui mercati finanziari (FINMA) e offrire molte più garanzie. Pertanto gli averi di vecchiaia degli assicurati vengono investiti con una quota azionaria molto piccola e in strumenti meno volatili. La FINMA effettua controlli periodici per assicurare che le sue direttive vengano rispettate e ci sia sufficiente capitale disponibile per soddisfare i crediti. La solidità di Allianz è chiaramente dimostrata dalla nostra eccezionale solvibilità e dall’ottimo rating (AA).
Sì, è così. L’assicurazione completa è molto apprezzata soprattutto dalle Pmi, che sono la spina dorsale dell’economia svizzera. Queste aziende danno importanza non solo alla sicurezza, ma anche alla stabilità e all’affidabilità e non vogliono esporre gli averi di vecchiaia dei dipendenti a rischi inutili.
Nelle situazioni di crisi, i clienti apprezzano ancora di più l’importanza di avere un porto sicuro. In questo frangente l’assicurazione completa si è dimostrata ancora una volta la scelta giusta per moltissimi clienti. La domanda di soluzioni di assicurazione completa è aumentata in seguito alla crisi scatenata dal Coronavirus e questo non sorprende: anche in questo momento difficile la nostra situazione finanziaria non si è deteriorata sensibilmente.
L’aliquota di conversione legale del 6.8 per cento è troppo alta. Non tiene conto né dei tassi d’interesse negativi né dell’aumento dell’aspettativa di vita. Di conseguenza l’avere di vecchiaia disponibile al momento del pensionamento non è più sufficiente per finanziare la rendita di vecchiaia prevista dalla LPP: ad ogni franco versato che si trasforma in rendita occorre infatti aggiungere 30 centesimi. Si tratta di una lacuna enorme che viene colmata dagli assicurati attivi, i quali ricevono così una remunerazione inferiore sul capitale risparmiato. È un meccanismo di ridistribuzione che contraddice l’idea alla base del sistema a capitalizzazione e scredita il modello della LPP, formulato nel 1985 e riconosciuto a livello internazionale. Ridurre l’aliquota di conversione obbligatoria è indispensabile. Naturalmente anche aumentare l’età di pensionamento sarebbe d’aiuto.
Consigliamo ai nostri clienti di offrire ai loro dipendenti maggiori possibilità per il risparmio e i riscatti adeguando i piani previdenziali, in modo da aumentare il capitale di vecchiaia disponibile al momento del pensionamento e consentire il mantenimento del tenore di vita. Per gli assicurati, inoltre, è sempre più importante ricorrere a soluzioni di previdenza privata nel terzo pilastro per colmare eventuali lacune. Nessuno di noi può fare a meno di assumersi in prima persona la propria responsabilità per potersi godere la meritata pensione senza pensieri.
Per poter godere di una certa serenità economica una volta in pensione la previdenza privata è indispensabile. L'importante è scegliere una soluzione adatta al proprio profilo di investitore e alla propria situazione previdenziale. Per alcuni questo vuol dire trovare un prodotto che punti soprattutto sulla sicurezza, con opportunità di rendimento limitate. Altri, invece, preferiscono optare per una soluzione previdenziale in grado di offrire opportunità di rendimento più elevate tramite investimenti in fondi, cosa che tuttavia comporta anche rischi maggiori. C’è però un aspetto importante per tutti: poiché la previdenza per la vecchiaia è un impegno di lungo periodo, la soluzione scelta deve potersi adattare in modo flessibile ai cambiamenti delle circostanze di vita. Anche se soprattutto i giovani se ne occupano malvolentieri, sono convinta che non è mai troppo presto per pensare alla previdenza.
Sono molto orgogliosa dell’orientamento al cliente che caratterizza l’intera azienda e dell’impegno instancabile di collaboratrici e collaboratori per dare sempre il meglio ai clienti. E poi sono molto soddisfatta che da anni nel confronto tra le casse pensioni siamo al primo posto per quanto riguarda la remunerazione degli averi di vecchiaia delle assicurazioni complete e da tre anni siamo l’assicuratore più sostenibile secondo il Dow Jones Sustainability Index (DJSI). Siamo un’assicurazione finanziariamente solida e orientata alla sostenibilità, ed è proprio questo che i nostri clienti apprezzano, in tutti i rami assicurativi.
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