Giovanni Miraglia, titolare di Miraglia Business-Intelligence, aiuta le imprese a imparare dai loro dati. Si destreggia con dati ed algoritmi e si bilancia tra posto fisso e lavoro indipendente. Nella nostra intervista racconta come gli riesce questo numero da equilibrista come imprenditore part-time.
Dopo dieci anni come responsabile del comparto finanze presso uno dei maggiori enti assistenziali della Svizzera avevo bisogno di nuovi stimoli. In quegli anni era stato avviato un nuovo corso di studi in Data Science e visto che ero sempre stato bravo in matematica decisi, all’età di 40 anni, di rimettermi a studiare. Già durante gli studi e parallelamente al mio lavoro come responsabile del comparto finanze, ho lentamente messo piede in questo nuovo settore e ridotto progressivamente il mio grado di occupazione come dipendente. Oggi lavoro per il 50% come data scientist per una riassicurazione e per l’altro 50% come freelancer.
No, per niente, anzi: trovo che ci voglia coraggio a non mettersi in proprio o meglio a non avviare una seconda carriera. Come dipendente assunto a tempo pieno si punta tutto su una sola carta, su un solo datore di lavoro. Lavorare, almeno in parte, in proprio e con più di un solo cliente significa, direi, gestire i rischi in modo ottimale. Grazie a questo modello di lavoro part-time non ho avuto difficoltà economiche e ho sempre avuto la possibilità di chiedermi cosa mi dà davvero soddisfazione.