Previdenza e matrimonio. Vantaggi e svantaggi.

  • La decisione di sposarsi o meno influisce anche sulla previdenza.
  • Solo le coppie sposate hanno diritto a una rendita per superstiti della previdenza statale e professionale.
  • Per le coppie non sposate è consigliabile iscrivere il partner alla cassa pensioni per avere eventualmente diritto a una rendita per partner.
  • Pensate all'ordine dei beneficiari della vostra previdenza privata.
Al lago, nel bosco o, più semplicemente, all'ufficio anagrafe: quando ci si sposa i desideri personali sono al primo posto – ma non bisogna dimenticare le conseguenze economiche di questo importante passo. Di seguito vi mostriamo gli effetti del matrimonio e della convivenza sulla vostra previdenza.

Quando ci si lega per la vita, si deve sapere cosa riserva il futuro, ovvero cosa ci si può aspettare dai tre pilastri della previdenza per la vecchiaia.

Convivete e avete qualche domanda sulla vostra situazione previdenziale? I nostri consulenti sono a vostra disposizione.

Esserci sempre l'uno per l'altro. Il principio vale anche la previdenza pubblica (1° pilastro) delle coppie sposate. Chiunque viva in Svizzera è obbligato a versare contributi nel 1° pilastro, dai 18 anni di età se lavorativamente occupato, altrimenti dai 21 anni. A livello di AVS, sposarsi conviene, 

  • ad esempio perché se uno dei due coniugi non lavora ma l'altro versa il doppio del contributo minimo, quello che non lavora non deve versare i contributi e allo stesso tempo può evitare di accumulare lacune contributive per il periodo di disoccupazione. 
  • In caso di decesso, la vedova ha diritto a una rendita vedovile vita natural durante se ha più di 45 anni e se il matrimonio è durato più di 5 anni o se dall'unione sono nati dei figli. Diversamente, il vedovo o la coppia omosessuale ha diritto a una rendita solo se i figli sono minori di 18 anni.  
  • La rendita di vecchiaia delle coppie sposate è limitata al 150 % della rendita individuale massima (CHF 2450.–), vale a dire che alla coppia viene corrisposto un importo massimo di CHF 3675.– (dato aggiornato al 2024). Questo significa che chi è sposato riceve complessivamente una rendita inferiore.

Per maggiori informazioni sul 1° pilatro rimandiamo alla nostra guida su AVS/AI.

In una coppia, ognuno fa la propria parte. E questo vale anche per la previdenza professionale (2° pilastro). Ciascuno costituisce un avere di vecchiaia indipendentemente dall'altro. 

In caso di decesso di un coniuge, l'altro ha diritto a una rendita per vedova o vedovo. Secondo la legge, il coniuge superstite ha diritto a tale rendita solo se, alla morte del coniuge, ha almeno un figlio da mantenere o se ha più di 45 anni e il matrimonio è durato almeno 5 anni. Il regolamento previdenziale della cassa pensioni può comunque prevedere requisiti meno severi. Oltre alla rendita per vedove/vedovi, l'istituto di previdenza può prevedere a livello di regolamento un capitale per il caso di decesso. Il regolamento stabilisce inoltre tipo e importo del capitale di decesso, che dipendono generalmente dall'ammontare dell'avere di vecchiaia esistente.

Altre domande sulla cassa pensioni? La nostra guida al 2° pilastro contiene certamente le risposte che cercate.

Provvedere in proprio alla previdenza ha la sua importanza. Chi è sposato e ha una previdenza privata – e quindi versa i contributi nel 3° pilastro – risparmia anche sulla previdenza privata. Indipendentemente dal coniuge.

In caso di decesso, tuttavia, il primo beneficiario del 3° pilastro è sempre il coniuge superstite e questa priorità non può essere cambiata. Le coppie sposate possono inoltre dedurre fiscalmente i contributi versati nel 3° pilastro e quindi risparmiare ogni anno.

Il pilastro 3b consente di stabilire liberamente i beneficiari, ovviamente facendo salve le quote di legittima degli eredi.

Potete trovare ulteriori informazioni sul 3° pilastro nella nostra guida.

Un amore che non ha bisogno della fede nuziale. Ma che merita di essere protetto adottando alcune precauzioni e conoscendo gli effetti sui tre pilastri della previdenza personale.

Una consulenza non vincolante con i nostri professionisti della previdenza vi aiuterà anche in questo caso.

Assieme si ottiene di più. Le coppie che convivono senza essere sposate e in cui entrambi i partner guadagnano hanno diritto a prestazioni di vecchiaia del 1° pilastro complessivamente maggiori rispetto alle coppie sposate. Questo perché ciascun partner ha diritto al 100 % della rendita individuale (max. CHF 2450.– mensili; dato aggiornato al 2024), per un totale quindi di CHF 4780.–. Si tratta del 33 % in più rispetto alle coppie sposate. Detto in soldoni, chi è sposato prende meno. Va però detto che, diversamente dalle coppie sposate, quando muore un convivente, l'altro non ha diritto alla rendita per superstiti.

Per maggiori informazioni su AVS/AI rimandiamo alla nostra guida sul 1° pilastro.

Indipendenti fino alla fine. Chi convive accumula l'avere di vecchiaia personale del 2° pilastro indipendentemente dal partner e non ha diritto alla rendita vedovile. La maggior parte delle casse pensioni tuttavia prevede nel regolamento delle cosiddette «rendite per partner»; la persona convivente che desidera assicurare al partner tale rendita alla propria morte deve però iscrivere il partner beneficiario presso la propria cassa pensioni. È un'operazione sicuramente consigliabile soprattutto se ci sono figli in comune. I requisiti per ottenere la rendita per partner sono fissati da ciascuna cassa pensioni nel proprio regolamento previdenziale, che potrà prevedere anche la possibilità di destinare al partner superstite un capitale per il caso di decesso – in aggiunta a o in sostituzione della rendita per partner.

Per ulteriori informazioni sul 2° pilastro vi rimandiamo alla nostra guida sulle casse pensioni.

Ognuno per conto suo. Chi non è sposato deve provvedere autonomamente alla propria previdenza tramite il 3° pilastro, indicando assolutamente i beneficiari in caso di morte. Questo perché il pilastro 3a ammette come beneficiari sia i discendenti diretti che altre persone fisiche indicate per nome. Queste ultime possono essere beneficiarie se la persona defunta, quando era in vita, aveva provveduto al loro mantenimento in modo preponderante oppure se hanno convissuto con la persona defunta ininterrottamente nei ultimi cinque anni della sua vita. Inoltre una persona fisica può essere beneficiaria se deve provvedere al sostentamento di uno o più figli comuni con la persona defunta. Seguono, nell'ordine dei beneficiari, i genitori, i fratelli e le sorelle e infine gli altri eredi. In ogni caso chi desidera disporre per quando non ci sarà più deve compilare la cosiddetta «clausola beneficiaria». Soluzioni ad hoc sono possibili ma solo limitatamente: è possibile indicare per nome singole persone e specificare a cosa hanno diritto, avendo però cura di comunicare tali volontà all'istituto di previdenza.

Nel pilastro 3b c'è invece libertà di nomina dei beneficiari, sempre però facendo salve le quote di legittima degli eredi.

Potete trovare ulteriori informazioni sul 3° pilastro nella nostra guida.

La decisione di sposarsi o meno non dovrebbe essere condizionata da considerazioni economiche. Se desiderate comunque conoscere i vantaggi e gli svantaggi delle due possibilità vi invitiamo a leggere la nostra guida. E se poi le cose non dovessero andare come sperato, potete sempre dare un'occhiata alla nostra guida su divorzio e previdenza.

A chi desidera informazioni più precise consigliamo comunque di chiederci una consulenza gratuita e non vincolante: insieme faremo il punto sulla vostra situazione previdenziale e penseremo a come evitare possibili inconvenienti.

Patrick, DIgital Specialist, Allianz Suisse
Geoffrey
Senior segment manager Previdenza e investimenti 
Geoffrey lavora nel settore assicurativo da oltre 20 anni ed è specializzato in tutte le questioni riguardanti le assicurazioni sulla vita e i prodotti d’investimento, in particolare previdenza e pianificazione della pensione. Geoffrey preferisce trascorrere il tempo libero in montagna o in paesi lontani.
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